“CHI ERAVAMO NON CE LO POTRANNO MAI RUBARE” – Gian Piero Alloisio ed Emanuele Dabbono in concerto a Camporosso

Grande successo di pubblico alla Sala dei Tigli del Centro Giovanni Falcone, dove il 29 aprile si è tenuto il concerto del Maestro Alloisio in coppia con Emanuele Dabbono, introdotti dall’Assessore al Turismo Avv. Cristiana Celi. Ricordando la figura di Pasquale “Ivan” Cinefra, i due artisti, che appartengono a due differenti generazioni musicali, si misurano con i temi della Liberazione e della libertà. Hanno scelto di farlo cantando le tante canzoni che la storia del partigiano “Ivan”, scomparso recentemente all’età di 96 anni, ha loro evocato. Lo fanno con sensibilità e linguaggi diversi, divertendosi spesso a mescolarli: Gian Piero Alloisio infatti appartiene alla storia della cosiddetta “canzone d’autore”, mentre Emanuele Dabbono appartiene alla storia della cosiddetta “canzone pop”. Di ogni canzone i due artisti raccontano la genesi, le motivazioni e le storie particolarissime che le hanno portate ad esser conosciute. Fra queste, ci sono successi di Alloisio come “Venezia” (interpretata da Francesco Guccini), “La strana famiglia” (interpretata da Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci), “Ogni vita è grande” (interpretata da Gianni Morandi) o l’inedita “Chiamata Faber” (dedicata dallo stesso Alloisio a Fabrizio De André). Fra i successi di Dabbono: “Incanto”, “Il conforto” e “Valore assoluto” (interpretate da Tiziano Ferro) e la recentissima “Cerezo”. Non mancano canzoni partigiane d’autore (come “Dalle belle città”) e un’inedita versione pop de “Il canto degli italiani” (titolo originale dell’Inno di Mameli).
Un concerto fatto di canzoni partigiane, canzoni risorgimentali, canzoni d’autore, canzoni pop o forse, meglio, semplicemente canzoni.
Durante il concerto, vari interventi in video di Pasquale “Ivan” Cinefra che fu testimone del rastrellamento della Benedicta (la più grande strage di partigiani combattenti della Resistenza italiana).
 
 “Malgrado nell’immediato dopoguerra non gli fosse riconosciuto appieno il suo contributo alla lotta di Liberazione – dicono Alloisio e Dabbono –  Pasquale “Ivan” Cinefra seppe assumersi per tutta la vita la responsabilità di coltivare la sua fede in un mondo più libero e giusto: per farlo fu renitente alla leva, partigiano, attore amatoriale, sindacalista, diacono, presidente dell’ANPI provinciale di Alessandria e testimone presso le nuove generazioni. Nello stesso modo appassionato e gioioso, vogliamo assumerci la responsabilità di dare un contributo creativo a questo incerto presente, in cui tutti i nodi irrisolti del ‘900 sembrano essere venuti al pettine della Grande Storia”.
 
Al concerto-spettacolo, ha fatto seguito un apprezzatissimo intervento di P.E.N.E.L.O.P.E Gruppo donne del Ponente per le pari opportunità.

Estratto dal nostro reportage fotografico